Il riso è un cereale dalle origini lontane e affascinanti. Da sempre coltivato e considerato come l’alimento principale dalle popolazioni orientali, per i quali ha avuto in epoche passate un valore simbolico e di sacralità. Sembra fosse conosciuto in Italia già nell’epoca Greco-Romana come un prezioso prodotto “esotico” dalle qualità curative. Tuttavia, la coltura vera e propria del riso si diffuse nelle zone dell’Italia settentrionale (compresa la zona di Mantova e Verona) a partire dal 1450-1500 dimostrando grande adattabilità alle condizioni climatiche e dei terreni della pianura padana.
Oggi, grazie ai progressi tecnologici, alla meccanizzazione e alla selezione Il riso è un cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee, come il frumento, l’orzo e l’avena dai quali si differenzia sostanzialmente per la composizione dell’amido e per non contenere Glutine. Insieme al frumento e al granoturco costituisce la base fondamentale per l’alimentazione umana. La denominazione botanica del riso è Orzya Sativa. Le sottospecie di riso maggiormente coltivate in Italia sono due: JAPONICA - caratterizzata dal granello tondeggiante e perlaceo.
Appartengono a questa specie tutte le varietà italiane di riso come il Vialone Nano, Carnaroli, Arborio, Baldo, Roma, Ribe, S.Andrea, Originario. INDICA - caratterizzata da un chicco sottile, allungato e cristallino. Appartiene a questa specie il riso Thaibonnet
La pianta del riso ha un ciclo vegetativo annuale, viene seminata in primavera e giunge a maturazione in un periodo compreso fra i 140 e 180 giorni.